Idee di viaggio

Il meglio delle cascate islandesi: come lasciarsi sorprendere dalla potenza di Madre Natura

Francesca Lamperti

Francesca Lamperti

Imponenti, scenografiche, fuori dal comune. Questi i tre aggettivi che meglio descrivono uno dei tesori più belli della Terra del ghiaccio e del fuoco: le cascate. Per meraviglia e impetuosità, infatti, le cascate islandesi sono praticamente imbattibili non solo a livello europeo, ma persino a livello mondiale: molte di esse si collocano niente meno che ai primi posti della classifica delle cascate più grandi del mondo, subito dopo giganti del calibro delle Cascate dell'Iguazú, del Niagara e delle Cascate Vittoria. 

In questo articolo, vi segnaliamo quelle che reputiamo essere davvero imperdibili per un viaggio in Islanda che si rispetti, tutto dedicato all’esplorazione e alla scoperta della natura più selvaggia del paese.

Gullfoss nella nebbia del mattino. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
Gullfoss nella nebbia del mattino. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
Gullfoss, la regina delle cascate

Non possiamo che partire da lei: la sola ed unica, la “Cascata dorata”, regina di tutte le cascate presenti in Islanda.

Situata ad appena due ore di distanza dalla capitale Reykjavík e tappa imprescindibile per chiunque si appresti a percorrere il noto Golden Circle, Gullfoss è una delle cascate più maestose del Paese: in particolare, nelle belle giornate, quando la luce del sole attraversa le particelle d’acqua sospese nell’aria, un arcobaleno fa capolino e la sovrasta come una luccicante corona.

Secondo un antico detto locale, alla fine dell’arcobaleno si troverebbe un enorme forziere in cui un contadino, di nome Gygur, nascose i risparmi di una vita per evitare che gli venissero sottratti una volta deceduto. Vale la pena controllare?

Seljalandsfoss in inverno. Credits Andrey Bocharov / Shutterstock
Seljalandsfoss in inverno. Credits Andrey Bocharov / Shutterstock
Seljalandsfoss, una passeggiata memorabile

Altrettanto iconica e amata sia da turisti che da abitanti del posto, Seljalandsfoss è la cascata che può essere letteralmente ammirata a 360°: grazie a un passaggio scavato nella roccia, infatti, è possibile passeggiare attorno al getto d’acqua vivendo un’esperienza che toglie il fiato.

Cercate però di non dimenticarvi l’impermeabile in macchina, oppure vi ritroverete fradici dalla testa ai piedi nel giro di qualche secondo!  

Skógafoss al tramonto. Credits Yevhenii Chulovskyi / Shutterstock
Skógafoss al tramonto. Credits Yevhenii Chulovskyi / Shutterstock
Skógafoss, lungo la Ring Road

Distante solo qualche chilometro da Seljalandsfoss, Skógafoss è un’altra delle cascate più belle e conosciute tra quelle dislocate lungo la Ring Road, la leggendaria strada asfaltata circolare che permette di viaggiare per tutta l’isola.

Questa è anche una delle tappe più frequentate dagli amanti del trekking: da qui, infatti, parte un sentiero che conduce fino al bosco di Þórsmörk (il “bosco del dio Thor”), un luogo ameno e rigoglioso, protetto da ghiacciai e fiumi impetuosi. 

Il balzo di Svartifoss. Credits Max Topchii / Shutterstock
Il balzo di Svartifoss. Credits Max Topchii / Shutterstock
Svartifoss, tra colonne di basalto

Collocata all’interno del Parco Nazionale di Vatnajokull, Svartifoss è una delle cascate preferite dagli islandesi grazie alla presenza delle caratteristiche colonne nere di basalto che la incorniciano.

Per arrivarci, è necessario seguire un sentiero segnalato piuttosto semplice che parte da Skaftafell e che conduce a destinazione nel giro di appena 45 minuti circa.  

Piccola curiosità: pare che per realizzare la famosissima chiesa luterana Hallgrímskirkja, che svetta nel centro nevralgico della capitale, gli architetti si siano ispirati proprio a questa cascata e al contesto naturale in cui è inserita.

Escursione a Glymur. Credits Mike-Hubert.com / Shutterstock
Escursione a Glymur. Credits Mike-Hubert.com / Shutterstock
Glymur: la più alta

Con un getto d’acqua alto ben 168 metri, Glymur è niente meno che la cascata più alta d’Islanda, nonché una delle più spettacolari.

Tuttavia, poter ammirare un tale colosso non è semplice: la cascata, infatti, non è raggiungibile in auto dalla Ring Road, ma è necessario fare una deviazione lungo una strada assestata che costeggia il fiordo Hvalfjörður, per poi imboccare un sentiero di trekking che in circa due ore conduce in prossimità del salto. Ricordatevi però di indossare degli scarponcini adatti, poiché il terreno è molto scivoloso!

Dettifoss, nello Jokulsargljufur National Park. Credits Zebra-Studio / Shutterstock
Dettifoss, nello Jokulsargljufur National Park. Credits Zebra-Studio / Shutterstock
Dettifoss: al massimo della potenza

La più potente di tutta Europa, Dettifoss è una cascata che sa come lasciare tutti senza parole (tanto che c’è chi la paragona alle altrettanto meravigliose Cascate del Niagara!).

Ogni giorno, tonnellate di acqua si infrangono con forza nella profonda gola situata ai piedi della cascata, lanciandosi da 45 metri d’altezza e dando vita a immense nuvole formate da goccioline e piccoli arcobaleni.

Poco più a sud di Dettifoss, si trova inoltre la bellissima Sellfoss: in realtà, la cascata non è costituita da un unico salto, ma da molteplici cascatelle che creano uno scenario in perfetto stile Indiana Jones.

Dynjandi, sfidando la fisica. Credits My Good Images / Shutterstock
Dynjandi, sfidando la fisica. Credits My Good Images / Shutterstock
Dynjandi: fragore e potenza

Soprannominata da molti “la fragorosa”, Dynjandi è un vero e proprio monumento nazionale collocato in una delle zone più remote e selvagge del paese, la zona dei Fiordi occidentali.

Alta più di 100 metri, è composta da numerosi salti che si uniscono in un’unica cascata generando un imponente muro d’acqua, di fronte al quale ci si sente davvero minuscoli.

Godafoss, potenza pura. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
Godafoss, potenza pura. Credits Andrew Mayovskyy / Shutterstock
Godafoss: potere divino

Concludiamo la nostra lista citando infine la famosa “Cascata degli dèi”, Godafoss. Sicuramente meno spettacolare delle altre, ma comunque molto bella con la sua particolare forma a ferro di cavallo, la cascata si trova in un luogo denso di significato per gli islandesi: pare infatti che, intorno all’anno 1000, un legislatore del Parlamento (avendo stabilito che l’Islanda si dovesse convertire al Cristianesimo) gettò nelle fredde acque della cascata le statue delle divinità nordiche, fino ad allora venerate dagli abitanti locali.

Ancora oggi non si sa se l’episodio sia realmente accaduto, quello che è certo è che la zona merita una visita, anche solo per godere dell’atmosfera misteriosa che vi si respira.  

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