Idee di viaggio

Andar per sentieri in Valle d'Aosta

Lilli e Umberto

Lilli e Umberto Miele

La ricchezza della Valle d’Aosta è nelle sue montagne: alte, massicce, imponenti, incantevoli. Costituiscono la quasi totalità del territorio e tra esse vi sono le più alte d’Italia: Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso, vere meraviglie della natura. Il modo migliore per scoprire questa regione e le sue bellezze naturali è sicuramente…camminare!

Percorrendo i tantissimi sentieri che si snodano tra i monti e le vallate si scoprirà un mondo meraviglioso, si entrerà in contatto con la natura, con i suoi suoni, colori, profumi. Camminando si rispetta l’ambiente, è l’unico modo davvero ecosostenibile per muoversi; si impara anche ad ascoltare sé stessi e a confrontarsi con un habitat da cui ci stiamo allontanando sempre più.

Camminando si incontreranno animali selvatici come camosci, stambecchi, volpi e marmotte e con un pizzico di fortuna anche i gioiosi ermellini. Si potrà osservare il volo elegante dei rapaci e ammirare fiori rari e bellissimi. Per vivere queste esperienze si deve però abbandonare la mondanità e i centri abitati, quindi…siete pronti per una nuova avventura? Benissimo, allora zaino in spalla e via, seguiteci! Percorreremo insieme alcuni sentieri alla scoperta di luoghi fantastici, servirà un po’ di allenamento fisico e tanta voglia di esplorare!

Santuario di Cuney e rifugio in autunno | Credit Umberto Miele
Santuario di Cuney e rifugio in autunno | Credit Umberto Miele
Valle di Saint Barthelemy: Santuario di Cuney

Nella valle di Saint Bathelemy, sopra Nus, sorge il santuario Notre-Dame des Neiges o più comunemente di Cuney; è il più alto d’Europa, si trova a 2656 metri di altitudine.

Il santuario fu consacrato nel 1659 ed è un luogo di preghiera molto caro agli abitanti della zona, lo dimostrano i tantissimi ex voto all’interno. Ogni anno, il 5 agosto, si svolge una processione con la benedizione delle acque della sorgente, che nasce a pochi passi dalla chiesetta.

Il sentiero per raggiungere il santuario e l’omonimo rifugio, parte da Porliod, frazione di Saint Barthelemy, a 1890 metri di altitudine. Giunti al Col Salvè, si possono scegliere 2 vie: la classica, più facile, oppure il “Passet”, più esposta e non consigliata a chi soffre di vertigini. Entrambi i percorsi vi porteranno in 30-40 minuti al Santuario. Il luogo è davvero splendido, un pellegrinaggio che ristora l’anima.

Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 / 3 ore

Dislivello: circa 800 metri

Sulle rive del Lago Morto | Credit Umberto Miele
Sulle rive del Lago Morto | Credit Umberto Miele
Valpelline: Lago Lungo e Lago Morto

La Valpelline è bella e selvaggia, offre molti spunti per semplici passeggiate o gite più impegnative. Il percorso che faremo insieme parte dal parcheggio nei pressi della diga di Place Moulin, dove finisce la strada carrozzabile, ed è segnalato con il numero 7. Inizia salendo subito rapidamente ma non preoccupatevi, il colore del lago di Place Moulin vi incanterà e distrarrà dalla fatica.

Dopo circa un’ora e mezza si raggiunge l’alpeggio Plan di Vaion: il panorama è magnifico, le montagne del fondo valle sono un vero spettacolo, spicca fra tutte il Dent di Herin ( 4171 metri) con il suo ghiacciaio. Si prosegue l’ascesa e dopo circa mezz’ora ecco apparire il lago Lungo, siamo a 2720 metri di altitudine. 

Percorrendo la sua riva arriviamo al fondo e seguiamo la traccia in pendenza per raggiungere il lago Morto: rimane nascosto alla vista fino all’ultimo, ma credeteci, ne vale assolutamente la pena. Abbiamo raggiunto quota 2843 metri, godetevi lo spettacolo!

Tempo di percorrenza: 3 ore scarse

Dislivello: 900 metri circa

Il rifugio Deffeyes | Credit Umberto Miele
Il rifugio Deffeyes | Credit Umberto Miele
Valgrisance: Rifugio degli Angeli al Morion

La strada per raggiungere il rifugio degli Angeli è abbastanza lunga ma il panorama è incredibilmente stupendo, inoltre il progetto che anima questo rifugio e i volontari che vi lavorano è nobilissimo: sostenere l’associazione “Mato Grosso” a favore delle popolazioni povere del Sud America. Il ricavato ottenuto da pernottamenti e pranzi al rifugio viene devoluto interamente all’organizzazion

La struttura è stata interamente costruita da giovani volontari provenienti da tutto il mondo: per un minor impatto ambientale hanno portato quasi tutto il materiale necessario sulle loro spalle. Sono in corso lavori di ampliamento e i ragazzi che si incontrano sulla ripida salita, carichi e affaticati, ti salutano con un sorriso pieno di gioia…sono loro i veri Angeli! 

Per raggiungerlo dovete seguire il sentiero numero 16 che parte poco dopo la frazione Bonne di Valgrisance, a 1800 metri di altitudine. Il percorso sale gradualmente e dopo aver raggiunto l’Alpe Vieille a 2200 metri, inizia la parte più impegnativa. Il rifugio si trova a 2916 metri.

Tempo di percorrenza: 3 ore

Dislivello: 1100 metri circa

Il terzo salto della Cascata del Rutor | Credit Umberto Miele
Il terzo salto della Cascata del Rutor | Credit Umberto Miele
La Thuile: Le cascate del Rutor e il Rifugio Albert Deffeyes

Questa escursione permette di osservare un ambiente alpino molto interessate, modellato nel corso dei secoli dai ghiacciai. Seguiremo il corso del fiume che nasce dal lago Rutor, ubicato sotto l’omonimo monte, meravigliandoci davanti alle sue splendide cascate: tre salti uno più spettacolare dell’altro; dal terzo, grazie a un ponticello costruito proprio sopra la cascata, si ammira tutta la potenza e impetuosità dell’acqua.

Lasciate le cascate, per chi ne ha ancora voglia, la salita continua fino ad una splendida pianura di origine glaciale, poi ancora un ultimo tratto un po’ ripido per raggiungere il rifugio Deffeyes, dove si può ammirare la Testa del Rutor e i ghiacciai circostanti. Siamo a quota 2496 metri

L’imbocco del sentiero si trova dopo aver superato l’abitato di La Thuile e gli impianti di risalita. Raggiunta la frazione La Joux, a 1600 metri, si lascia l’auto. Seguire le indicazioni per il Rifugio Deffeyes, ovvero l’Alta Via numero 2.

Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza- 3 ore

Dislivello: 900 metri circa

La vetta della Bocca di Nona | Credit Umberto Miele
La vetta della Bocca di Nona | Credit Umberto Miele
Conca di Pila: In cima alla Becca di Nona

Concludiamo il nostro giro per sentieri con un’escursione impegnativa, una vetta molto bella e panoramica, la Becca di Nona. Con i suoi 3141 metri è la montagna che domina Aosta, un simbolo per la città, un punto di riferimento.

Si sale partendo da Pila, famosa località sciistica. Dalla frazione Gorraz a 1830 metri, dove si lascia l’auto, seguire il sentiero numero 16. La via è piuttosto lunga e faticosa ma la splendida natura circostante vi ricompenserà. Si passa in mezzo a bei boschi per poi abbandonare pian piano la vegetazione e arrivare verso la cima rocciosa. Il sentiero è comunque sempre ben segnalato, non si deve arrampicare.

In vetta, si viene accolti da una candida statua di Maria e il panorama vi ripagherà di tutta la fatica: circondati da tutte le Alpi Valdostane, dal Monte Bianco al Monte Rosa, resterete senza parole.

Tempo di percorrenza: 4 -5 ore

Dislivello: 1350 metri circa

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