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Torino: breve guida ai luoghi del calcio per un weekend in città

Redazione Marco Polo

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Non importa quale sia la vostra fede calcistica e nemmeno se il calcio vi lascia del tutto indifferenti. Quando sarete a Torino sentirete il fascino potente di alcuni miti cittadini legati al pallone. Ve li raccontiamo in questo articolo.

Allianz Stadium: la casa della Juventus
Allianz Stadium: la casa della Juventus. Credits MikeDotta / Shutterstock
Gli stadi: a ciascuno il suo

Non importa per quale squadra tifiate e, forse, nemmeno se vi interessa il calcio. Sì, perché il fascino
magnetico degli stadi di Torino non lascia indifferente proprio nessuno. Soprattutto da quando si è creata una identificazione forte tra società calcistiche, storie cittadine e impianti. La prima (e ad oggi l'unica) ad arrivare ad avere uno stadio di proprietà, sull'esempio di altre grandi squadre europee, è stata la Juventus. Nel 2011, in Corso Gaetano Scirea 50, tra i quartieri Vallette e Lucento in prossimità
dell'area Continassa, sulle ceneri dello sfortunato Delle Alpi (ricordate Italia '90?) è stato inaugurato lo
Juventus Stadium, oggi noto con il nome commerciale di Allianz Stadium. È una roccaforte della fede juventina e custodisce anche lo J-Museum, il museo dedicato alla storia del club.

Torino nelle magiche notti del 2006
Torino nelle magiche notti del 2006. Credits Paolo Bona / Shutterstock

Non meno iconico e sicuramente più fortemente legato alla storia della città è quello che oggi si chiama Stadio Olimpico Grande Torino. Si trova nel cuore della città, in Via Filadelfia, e fu inaugurato nel 1933 con l'impegnativo nome di Stadio Municipale Benito Mussolini. Dopo la guerra, è stato per decenni il riferimento calcistico della città: la Curva Filadelfia (di parte juventina), la Curva Maratona (granata) e la Torre Maratona sono nel cuore di tutti i torinesi.

Nel 2006, durante le Olimpiadi invernali, ha ottenuto il prestigioso titolo di Stadio Olimpico, ma i veri appassionati di calcio sono ancora più felici oggi, perché lo stadio porta il nome del Grande Torino, la squadra che dominò la scena negli anni Quaranta, vincendo 5 scudetti consecutivi e fermandosi solo nella tragica notte di Superga.

La Basilica di Superga: fatale per il Grande Torino
La Basilica di Superga: fatale per il Grande Torino. Credits shirmanov aleksey / Shutterstock
Superga: la tragedia del Grande Torino

Verso le cinque del pomeriggio del 4 maggio 1949 ci si mise di mezzo la nebbia. La collina di Superga, di solito ben visibile a tutti anche da notevole distanza, sparì dagli occhi del pilota. Così l'aereo, che riportava il Grande Torino in città dopo la sconfitta a Lisbona contro il Benfica, centrò in pieno la roccia ai piedi della Basilica. Tutti i passeggeri morirono. Le vittime furono 31, i grandi campioni della squadra, i dirigenti, gli allenatori, i giornalisti e l'equipaggio. Oggi un monumento molto visitato commemora la tragedia.
 

Il monumento a Meroni in Corso Re Umberto
Il monumento a Meroni in Corso Re Umberto
La farfalla granata e il bar Norman

Irriverente e geniale, spirito libero e perfetto figlio del suo tempo. Calciatore e artista, icona degli anni ‘60. Gigi Meroni era tutto questo e gli bastarono tre stagioni nel Torino per entrare per sempre nella leggenda. Per sapere tutto su di lui leggete il libro La farfalla granata di Nando Dalla Chiesa o
guardate il film per la televisione del 2013. Per rendergli omaggio e provare a esorcizzare la sua tragica fine, passate da corso Re Umberto. Al numero 46 si trova il piccolo ma toccante monumento che ricorda la notte in cui morì, investito da un'auto.

Va bene, ora per tirarvi su puntate verso il centro storico e fatevi un aperitivo al Bar Norman, nei pressi di Piazza Solferino. Qui è stata fondata la squadra granata. Correva l'anno 1906 e il locale si chiamava Birreria Voigt.

Una cena in bianconero

Se parliamo di cibo e di Juventus, sono due i riferimento da non perdere. Per i più tradizionalisti, diciamo per chi è ancora legato alla Juve dell'Avvocato Agnelli, è d'obbligo una puntata al ristorante Da Angelino, in corso Moncalieri 59. Il locale è vintage, la cucina tradizionale piemontese e le foto di calciatori bianconeri si incontrano ovunque.

Cercate qualcosa di più ruspante? Benissimo, allora il riferimento è la pizzeria Da Ciro, in corso Vinzaglio 17. Questo Ciro non è uno qualunque, lo avrete già capito. Sì, il proprietario è proprio lui, Ciro Ferrara, il difensore che con la maglia della Juve ha vinto tutto, ma proprio tutto.

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