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Rodi: nuove scoperte a basso costo. Che cosa vedere sull'isola greca con un occhio al budget

Redazione Marco Polo

Redazione Marco Polo

L'isola di Rodi, nel Dodecaneso, non è solo una delle più belle e ricche di storia del Mar Egeo. Possiede anche un'altra virtù invidiabile: è accogliente e amica di chi viaggia con un occhio di riguardo al budget. In questo articolo vi portiamo a esplorare il suo territorio con un pretesto: scoprire esperienze a basso costo, quasi gratis, e dall'alto valore aggiunto. 

Rodi, panorama della Baia di Tsambika
Rodi, panorama della Baia di Tsambika. Credits Tetiana Maslovska / Shutterstock
Panorama e meditazione

Il monastero di Tsambíka, in posizione dominante sulla costa est, offre uno dei panorami più belli di Rodi. Vi basterà dare un’occhiata al registro dei visitatori che si sono inerpicati fin qui (davvero tantissimi) per capire il motivo di tanta devozione.

Se, in giro per il mondo, vi capiterà di incontrare un uomo che si chiama Tsambíko, o una donna col nome di Tsambíka, sarete sicuri che vengono da Rodi. E saprete anche che si tratta di figli molto desiderati dai propri genitori. Il motivo è questo piccolo monastero bianco dedicato alla Vergine Maria, ancora oggi meta di pellegrinaggio soprattutto di giovani donne desiderose di avere un figlio.

I turisti arrivano di solito fino a metà strada, mentre le pellegrine la percorrono tutta a piedi, alcune addirittura portando sulle spalle un sacco pieno di pietre. Attraverso una porta bianca si accede al cortile del monastero. A sinistra c’è una stanza vuota che i credenti possono utilizzare come camera da letto per prolungare il pellegrinaggio, mentre a destra troverete uno librone in cui le donne scrivono il proprio nome e la grazia richiesta.

La miracolosa icona della Madonna soggiorna in questa chiesa soltanto tra il 7 e l’8 novembre, mentre il resto dell’anno viene trasferita per motivi di sicurezza nel moderno monastero di Káto Tsambíka, situato sulla via principale in direzione di Líndos, a circa 1 km dall’uscita per la meta dei pellegrinaggi.

Tra il monastero antico e quello moderno c’è una strada senza uscita che porta all’incontaminata Tsambíka Beach, composta di sabbia talmente fine che nei giorni di tempesta viene sospinta fino alla collina nel sud della baia, dove si formano piccole dune come quelle dei deserti. Ma non temete: qui l’offerta turistica non ha nulla a che vedere con il deserto, anzi. E se i baretti sulla spiaggia sembrano strutture un po’ improvvisate, le tante sdraio e un centro dove affittare l’attrezzatura per gli sport acquatici sono ciò che vi servirà per rilassarvi tra un monastero e l’altro.

Il Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi
Il Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi. Credits Apostolis Giontzis / Shutterstock
Alla conquista di roccaforti

L’ingresso alle roccaforti medievali di Archángelos e Charáki, sulla costa est, e di Kritinía e Monólithos, sulla costa ovest, è libero. Ma fate attenzione perché in estate raggiungerle richiede un bel po’ di sudore!

Il Kastro Kritinías, per esempio, che si affaccia compatto e solitario sul mare è sempre accessibile liberamente. Risale all’epoca dei Cavalieri Crociati. Dal parcheggio lo si raggiunge in appena due minuti, e subito lo sguardo si apre sull’incantevole vastità del Mar Egeo. È poi piacevole trascorrere un’oretta sulla piccola terrazza ombreggiata della taverna senza nome che si trova al di sotto del parcheggio. L’oste propone solo buona cucina casereccia, approfittatene!

Il libro della fede al convento di Thári

La chiesa del convento di Thári, vicino a Láerma, è completamente affrescata con racconti della Bibbia che potrete ammirare anche gratis. Inoltre, capita spesso che i monaci invitino i pellegrini a bere un caffè accompagnato da un ottimo dolcetto: sono persone molto ospitali.

Rodi, verso la montagna
Rodi, verso la montagna. Credits Teemu Tretjakov / Shutterstock
Un giro tra i boschi: se fa troppo caldo in spiaggia

Fa troppo caldo per camminare o stare in spiaggia? Allora rifugiatevi sul terzo monte più alto dell’isola, il Profítis Ilias. A quasi 800 m d’altitudine l’aria è piacevole anche in piena estate. I rodiesi ne approfittano soprattutto nel fine settimana, quando vanno a godersi con figli e famiglia il fresco dei boschi. Nel 1929 gli italiani vi costruirono un albergo simile a uno chalet alpino, dov’è possibile alloggiare tranquilli, godere dell’ottima cucina, gustare deliziose torte e dessert, oppure partire in sella a una delle mountain

Se entrate all’hotel Élafos, qui sul monte, basterà chiedere alla reception per poter noleggiare gratuitamente una delle tante mountain bike parcheggiate davanti all’ingresso: approfittatene per fare un bel tour tra i fitti boschi del secondo monte più alto dell’isola.

Due passi nel parco a Rodi Città

Potrete farvi un’idea dell’impresa titanica che gli Ottomani dovettero affrontare durante l’assedio di Rodi semplicemente facendovi una passeggiata lungo il fossato dell’attuale parco urbano. A differenza delle mura della città, l’ingresso qui è sempre libero, a qualsiasi ora.

Quando nel 1522 gli ottomani si trovarono davanti le imponenti mura di Rodi, conquistare la città sembrò loro un’impresa impossibile. E così fu: l’assedio durò oltre sei mesi, ma alla fine i cittadini di Rodi erano ridotti alla fame e i Cavalieri si arresero, battendo in ritirata. Attraversando l’ampio e profondo l fossato si ha l’impressione di essere degli invasori pronti a espugnare la città.

Piccolo fuori programma per tenersi in forma: provate ad alzare una delle palle di cannone in pietra sparse lungo il percorso. Ma poi, salendo in cima alle mura, si passa dalla parte dei rodiesi. Guardate in basso solo se non soffrite di vertigini! Per percorrere i 4 km della cinta muraria è necessario munirsi di scarpe robuste e prestare attenzione a dove si mettono i piedi. Il panorama meraviglioso che si apre sui tetti e sui minareti della Città Vecchia vale senz’altro il brivido che si prova.

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