Idee di viaggio

Astorga: radici romane, incanto spagnolo

Erika Scafuro

Erika Scafuro

Situata nella parte nord occidentale della Castilla y León – regione che vanta differenti scenari naturali oltre a centri storici Patrimonio dell’Umanità Unesco – Astorga è fra le città spagnole che mostrano con maggiore evidenza il retaggio romano. A renderla ancora più attrattiva sono il fiabesco Palazzo di Gaudí e l’immensa cattedrale, senza tralasciare il cioccolato e le mantecadas, dolci prelibatezze per cui è famosa in tutta la Spagna: un ricordo molto piacevole per chiunque la visiti, in primis i pellegrini che la attraversano percorrendo il Cammino francese verso Santiago de Compostela.

Veduta della città con il Palazzo Episcopale e, a destra, la cattedrale. Credits BearFotos / Shutterstock
Veduta della città con il Palazzo Episcopale e, a destra, la cattedrale. Credits BearFotos / Shutterstock
Sulle tracce del passato romano della città

Evidenti e inconfondibili sono le tracce romane di Astorga, fondata dapprima come accampamento militare e successivamente trasformatasi in città. Il Museo Romano, in Plaza de San Bartolomé 2, ha sede all’interno della ergastula, un'antica prigione: è il luogo da cui partire per comprendere il patrimonio storico lasciato dai romani fra il I e l'inizio del III secolo d.C. Qui sono conservati i reperti rivenuti grazie agli scavi archeologici, fra cui un’importante raccolta epigrafica, dipinti pompeiani, monete, ceramiche e gioielli.

Il suggerimento è quello di prenotare il tour guidato della Ruta Romana, che parte dal museo e ha un costo di quattro euro: è un itinerario attraverso le rovine romane che consente di osservare i resti archeologici conservati nel centro storico di Astorga, fra cui le terme, l’Aedes Augusti, tempio dedicato alla memoria dell’imperatore e punto di incontro della curia cittadina, e i resti del portico del foro della zona sud (i tour si svolgono solo in spagnolo, ma la maggior parte dei siti dispone di pannelli informativi in inglese). Ad accesso gratuito e libero la visita alla cinta muraria, conservata quasi per intero, che rappresenta l’ambiziosa opera romana realizzata alla fine del III secolo d.C. Lunghe due chilometri, queste mura circondano ventisette ettari e la loro costruzione si colloca in un periodo di instabilità vissuto negli ultimi anni dell'Impero Romano, originato soprattutto dalle incursioni delle città barbariche provenienti dal centro Europa.

Un tratto delle poderose mura di Astorga. Credits Marques / Shutterstock
Un tratto delle poderose mura di Astorga. Credits Marques / Shutterstock
Il Palazzo di Gaudí e la cattedrale di Santa María

Raggiunto il cuore del centro storico la sensazione che si prova è quella di essere immersi in un contesto fiabesco. A spiccare per la sua unicità è il Palazzo Episcopale, opera dell’architetto catalano Antonio Gaudí. Nel 1889 il vescovo della diocesi di Astorga gli commissionò la costruzione dell’odierno edificio, dal momento che quello preesistente era stato distrutto da un incendio. Gaudí, che si occupò dei lavori sino al 1893 (l’edificio verrà completato nel 1913 dall’architetto Ricardo García Guereta) progettò il palazzo nel suo inconfondibile stile, donandogli i tratti di un castello. Il Palazzo di Gaudí è oggi un elegante edificio neogotico, circondato da un giardino, che si compone di quattro facciate e quattro torri; suddiviso in quattro piani, è visitabile tutti i giorni e, oltre a sculture, tombe, dipinti e oggetti sacri, ospita il Museo de los Caminos, una raccolta di manufatti, epigrafi e monete romane; da non perdere, al primo piano, la cappella con le sue splendide pitture murali e vetrate.

Il Palazzo Episcopale. Credits Juan Enrique del Barrio / Shutterstock
Il Palazzo Episcopale. Credits Juan Enrique del Barrio / Shutterstock

A pochi passi dal Palazzo Episcopale sorge un altro gioiello architettonico di Astorga, la cattedrale, molto simile a quelle gotiche tedesche: presenta una combinazione di stili di arte religiosa spagnola in quanto venne edificata, a partire dal 1471, sulle basi di un’antica chiesa romanica, e la sua costruzione fu completata nel XVIII secolo. Non serve essere appassionati di arte per ammirare la sua bellezza sia all’esterno, con la sorprendente – e riccamente decorata – facciata realizzata durante le ultime fasi della costruzione, sia all’interno, dove spiccano la pianta rettangolare gotica, le meravigliose vetrate multicolori e le quattro cappelle. La cattedrale è visitabile, previo biglietto d’ingresso, tutti i giorni dalle 10 alle 18 (entrata libera il martedì dalle 10:30 alle 12:30).

I giardini della cattedrale. Credits Erika Scafuro
I giardini della cattedrale. Credits Erika Scafuro
Il Museo del cioccolato e le mantecadas

A rendere ancora più deliziosa la visita di Astorga ci pensa il Museo del Cioccolato, in Avenida de la Estación 16, che garantisce un'esperienza unica. In questo antico palazzo è possibile scoprire quanto il cioccolato abbia trainato l’economia cittadina nel XVIII e XIX secolo, curiosando nella particolare collezione privata legata al mondo del cacao. Non è questa, però, l’unica prelibatezza per cui Astorga è famosa: tra i prodotti di pasticceria più tradizionali di Spagna c’è la mantecada, un dolce originario di questa città preparato con farina, uova, burro, zucchero e strutto di maiale. Secondo alcuni la ricetta delle mantecadas è da attribuire a Juan de la Mata, un pasticciere di corte vissuto nel Settecento. I primi documenti scritti che parlano di questo dolce risalgono al 1805; altre fonti attestano che furono preparate per la prima volta nel Convento Sancti Spiritus di Astorga, a opera di una suora che poi abbandonò l'ordine e divulgò la ricetta.

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