Idee di viaggio

Bovino: un tesoro dei Monti Dauni

Michele Grande

Michele Grande

C’è una parte di Puglia dove le giornate sono ancora scandite dal suono delle campane, dove il sole scalda tiepido fino a ottobre inoltrato, dove le anziane signore che escono da casa ti salutano, abbozzando un sorriso anche se sei un volto completamente nuovo. C’è una parte di Puglia in cui potete ancora sentire i bambini correre per le vie del borgo, giocare a palla nelle piazze… I Monti Dauni.  Andiamo a scoprire Bovino, un gioiello.

Bovino, gioiello dei Monti Dauni © Michele Grande
Bovino, gioiello dei Monti Dauni © Michele Grande
In giro per gli antichi rioni

Bovino: dignitoso ed elegante, con gli antichi rioni, gli scorci che digradano nella campagna circostante, i poggi, gli archi, le piazze, gli splendidi portali, i numerosi stemmi, il dedalo inestricabile di stradine, pavimentate con acciottolato. È lì, nella quiete delle antiche atmosfere, che Bovino è pronto a documentare lo scorrere della vita di ogni giorno, a raccontare il tempo passato che diventa memoria del presente e rimanda ad una storia plurimillenaria di antichi splendori, invasioni e dominazioni.

Il borgo è un racconto di luoghi e di memorie, di pietre, di case bianche di calce, di palazzi gentilizi, di vicoli e di chiese, che emergono dal silenzio dei secoli e diventano di nuovo vivi per accompagnare il visitatore alla scoperta della nostra terra.

Bovino, per le antiche strade © Michele Grande
Bovino, per le antiche strade © Michele Grande
Uno dei borghi più belli d'Italia

Ci appare così, come in un flash d’autore, Bovino, uno dei “borghi più belli d’Italia” e “bandiera arancione” del Touring Club Italiano, arroccata a 647 metri di altitudine, con le sue compatte e suggestive architetture che sanno di storia e di fede antica: il castello ducale, uno dei complessi storici più interessanti per la sua mole, la sua posizione dominante e la torre normanna, la monumentale Cattedrale, di stile romanico-pugliese e facciata del 1231.

Bovino, il Castello Ducale © Michele Grande
Bovino, il Castello Ducale © Michele Grande
Faugne: il vento profumiere

Lo spirito del luogo è un vento “Faugne”, mezzo ponentino e mezzo meridionale, che si fa strada per Bovino diventando veloce nella corsa fra le gole. Spira improvviso come i cattivi pensieri e familiare come un nonno burbero. Fa dei bovinesi gente facile al cambiamento d’umore, torvi e chiacchieroni, amanti del divertimento e, improvvisamente, solitari. Ma Faugne, bifronte come Giano, se da un verso porta il broncio, dall’altro ha una virtù che lo dissolve: è lui – sorpresa! – il vento profumiere. Prima di arrivare a Bovino raccoglie la menta e il rosmarino, l’origano e il timo, e li mescola col suo lontano sentore di mare.

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