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Il patrimonio sotterraneo della Cantabria

Erika Scafuro

Erika Scafuro

Con una superficie di poco più di cinquemila chilometri quadrati, la Comunità autonoma della Cantabria è una delle regioni più piccole della Spagna. Eppure questo territorio affacciato sul Golfo di Biscaglia, con alle spalle un entroterra rigoglioso e le montagne, è ricchissimo di attrattive, inclusa una fittissima concentrazione di grotte dalle spettacolari formazioni geologiche, oltre novemila. Fra di esse spiccano dieci cuevas dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco: le pitture e le incisioni che le adornano, su tutte quelle della grotta di Altamira, rappresentano la massima espressione dell’arte rupestre paleolitica, risalente a un’epoca compresa tra trentamila e diecimila anni prima di Cristo.

Altamira. Credits CMG_IG / Shutterstock
Altamira. Credits CMG_IG / Shutterstock
La grotta di Altamira

Il soffitto della grotta, con le sue raffigurazioni di bisonti, è noto come “la Cappella Sistina dell’arte quaternaria”: basterebbe questo per dare un’idea del valore della grotta di Altamira. La scoperta del mondo ipogeo della Cantabria inizia da questa cueva. Individuata nel 1879 da Marcelino Sanz de Sautuola, la grotta ha svelato al mondo l’arte rupestre paleolitica e le straordinarie capacità figurative degli uomini e delle donne che la abitavano all’epoca. Bisonti, cavalli, cervi, mani e vari segni misteriosi campeggiano sulle pareti e sulle volte. Alcune hanno grandi dimensioni: ci sono cavalli e bisonti lunghi circa un metro e una cerva lunga più di due.

Oggi gli accessi alla grotta di Altamira sono strettamente regolamentati: non sono ammesse più di cinque persone alla settimana, e la lista di attesa è al momento chiusa. È comunque possibile avvicinarsi alla magia di Altamira visitando il Museo Nazionale e Centro di Ricerca situato a due chilometri dal centro di Santillana del Mar. L’edificio è stato realizzato ai tempi della scoperta del sito archeologico per conservare gli oggetti rinvenuti negli scavi; il numero sempre crescente di visitatori a partire dagli anni ’50 ha reso necessaria la costruzione di nuovi locali e l’apertura, nel 1979, del museo come è strutturato oggi. Il percorso di visita è una rappresentazione fedele della grotta e offre l’opportunità di conoscere e anche di sperimentare la vita di chi ha abitato e dipinto Altamira.

Altamira. Credits Jakub Korczyk / Shutterstock
Altamira. Credits Jakub Korczyk / Shutterstock
Le spettacolari formazioni geologiche nella grotta di El Soplao

Il termine “soplao” indica la corrente di aria fresca che si forma quando un tunnel minerario confluisce in una galleria naturale: questa l’origine del nome della grotta scoperta nel 1975, di grande valore geologico. Situata in cima alla Sierra de Arnero, a cinquecento metri di altitudine, si trova a circa ottanta chilometri da Santander, vicino a paesi incantevoli come San Vicente de la Barquera, Comillas e Santillana del Mar. Il percorso di visita permette di comprendere il motivo per cui questa cueva è considerata unica, ossia la quantità e la varietà dei pezzi d’ambra con inclusioni di insetti, oltre alle diverse ed eccentriche formazioni geologiche che un gioco di luci e ombre rende ancora più spettacolari. El Soplao è nota anche per il retaggio della tradizione mineraria: la zona è infatti ricca di zinco e di piombo.

Las Monedas. Credits Consejería de Cultura, Turismo y Deporte. Gobierno de Cantabria
Las Monedas. Credits Consejería de Cultura, Turismo y Deporte. Gobierno de Cantabria
Le grotte di El Castillo e Las Monedas

Presso Puente Viesgo si trova uno dei principali siti di arte paleolitica, le grotte del Monte Castillo, un’altura calcarea di forma conica. Due sono le cuevas aperte al pubblico: El Castillo e Las Monedas. La prima, che si sviluppa per una lunghezza di trecento metri, custodisce oltre duemila raffigurazioni risalenti ad almeno 150.000 anni fa. Tra i soggetti delle incisioni spiccano gli animali: cavalli, bisonti, cervi, daini, capre, un mammut, riprodotti nei toni del rosso, del nero e del giallo.

A poca distanza da El Castillo c’è la grotta di Las Monedas, la più lunga tra quelle del Monte Castillo. A dare il nome alla grotta è stato il ritrovamento di una ventina di monete dell’epoca dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella: sono anche fiorite leggende legate ad antichi tesori che finora nessuno ha trovato. Il percorso di visita è una vera e propria immersione nel mondo ipogeo: stalattiti, stalagmiti, pinnacoli di roccia dalle forme più fantasiose e spettacolari.

Covalanas, la grotta delle cerve rosse

A un'altitudine di circa trecento metri sul livello del mare, nel comune di Ramales de la Victoria, si trova la piccola grotta di Covalanas. È stata la seconda cueva paleolitica di alto valore artistico a essere scoperta dopo Altamira. Vi si possono ammirare diciotto grandi figure di colore rosso, risalenti a circa ventimila anni fa, che rappresentano principalmente femmine di cervo, ragione per cui è conosciuta anche come “la grotta delle cerve rosse”.

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