![Chicago: quante canzoni ha ispirato!](/sites/default/files/styles/article_pill_wide/public/photo/chicago.jpg?h=5463d0de&itok=f9ymuRLg)
![](/sites/default/files/styles/hero_image/public/article/cover_image/shutterstock_407624572.jpg?h=e178fdc1&itok=K_vqKdhc)
Le migliori canzoni per viaggiare. Con gli indirizzi che le hanno ispirate.
La musica fa sempre viaggiare, ma quando la canzone ti dà anche l’indirizzo, nel titolo o nel testo… beh, che volete di più?
![Chicago: quante canzoni ha ispirato!](/sites/default/files/styles/article_pill_wide/public/photo/chicago.jpg?h=5463d0de&itok=f9ymuRLg)
Un grande omaggio degli Stones all’indirizzo della Chess Record di Chicago, dove hanno suonato Willie Dixon, Muddy Waters, Chuck Berry, Bo Diddley e Howlin’ Wolf. Correva l’anno 1964 e il disco era Five by Five.
Là sotto i cieli blu di periferia… canta malinconico, surreale e magnetico il baronetto Paul McCartney. La canzone è una delle più belle del periodo Beatles e la lane si trova, ovviamente, a Liverpool.
![Genova, Via del Campo: omaggio a De André](/sites/default/files/styles/article_pill_wide/public/photo/via-del-campo.jpg?h=97eae989&itok=RoFTrMmU)
Ci sono posti che entrano nell’immaginario e restano inalterati a distanza di decenni. Uno di questi è Via del Campo, nella vecchia Genova. Ascoltate la canzone di Faber nell’arrangiamento della PFM.
L’album è eloquentemente intitolato The number of the Beast e gli Iron Maiden se la giocano a modo loro dissacrando uno degli stereotipi britannici: Acacia Avenue, infatti, è il tipico indirizzo della classe media, un po’ come la via dei Platani di Paperino. La strada della canzone, comunque, esiste davvero e si trova a Hornchurch, vicino a Londra.
I ‘dylanologhi’ più agguerriti si interrogano da sempre su dove si trovi di preciso questa via. Per qualcuno corrisponde all’indirizzo del Greenwich Village dove Dylan visse qualche tempo, per altri a quello della University of Minnesota, dove studiò. Ai posteri l’ardua sentenza.
![Lower East Side: NYC](/sites/default/files/styles/article_pill_wide/public/photo/lower-east-side.jpg?h=99ab4741&itok=tXyBv050)
Che cosa si prova ad aspettare il proprio uomo con 25 dollari in mano al numero 125 di Lexington Avenue, New York, avendo un certa fretta che arrivi? Chiedetelo a Lou Reed, che vi racconterà tutto in I’m Waiting for the Man, storico brano dell’epoca Velvet Underground. Stupefacente, in tutti i sensi.
I Troggs ci hanno regalato quel capolavoro che è Wild Thing e forse questa non è la loro canzone migliore. Però è una figlia perfetta del suo tempo, perché racconta le contestazioni degli anni ’60. A proposito della residenza del primo ministro, 10 Downing Steet, dice senza girarci attorno e con una certa ossessività: “Questo è il posto dove nascono tutte le regole che ci riguardano”.
No, questa Avenue non si trova a Manhattan, ma a Belmar, nel vicino New Jersey, dove il Boss si fece le ossa e mise insieme la E Street Band. Nella canzone parla anche di sé, sotto lo pseudonimo di Bad Scooter, e delle difficoltà di quegli anni ruggenti.
Le canzoni di Tom Waits hanno sempre testi molto intensi. Questa è dedicata a Whittier, la sua città natale in California, e all’amico d’infanzia Kipper, colpito dalla poliomielite. Tutto l’album, Blue Valentine, è bellissimo.
Una delle canzoni più belle di Guccini, tutta dedicata all’America e al mito che ha rappresentato, nel bene e nel male, per la sua generazione. Immortali le parole: “E immagino tu e lui, due americani sicuri e sani, un poco alla John Wayne, / portare avanti i miti kennedyani e far scuola agli indiani: / amore e ecologia lassù nel Maine.”