Idee di viaggio

Muscat, tra le montagne e il mare

Redazione Marco Polo

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"Luogo di ancoraggio", "porto sicuro": sembra essere questo il significato originario del nome di Muscat, una città protetta alle spalle dalle montagne ma proiettata verso il mare. In estate il clima è quasi insopportabile: qui «la spada fonde nel fodero e l’impugnatura si fa brace», come scrisse un tempo un navigatore portoghese. Il periodo più indicato per un viaggio in Oman va da ottobre a marzo: è dunque tempo di partire alla scoperta della capitale dell'Oman, che ha un aspetto insolito e un fascino particolare rispetto alle altre grandi città della Penisola Arabica, con pochi grattacieli e molti richiami alle tradizioni architettoniche locali.

Due baie, una città

Sono due le insenature protette situate in posizione strategica lungo le rotte mercantili tra l’Africa l'India e i paesi del Golfo. Intorno a una di esse nacque Mutrah, il quartiere del suq, mentre sulle rive dell’altra si sviluppò il porto di Muscat e quella che oggi viene definita la città vecchia. Con l’aspra dorsale dei monti Hajar a ridosso dell'abitato, la capitale si è sviluppata nei secoli soprattutto in lunghezza. La sua area metropolitana si estende per oltre 100 km, dalle baie con i primi insediamenti ai sobborghi occidentali di Qurum, Baushar, Madinat Sultan Qaboos e Al Athaiba, là dove, oltre a infrastrutture moderne, si trovano interessanti musei e attrazioni di recente costruzione, come la Grande Moschea del Sultano Qaboos.

La città vecchia: forti, palazzi, musei

La storia di Muscat è legata al suo porto. Conquistata dai portoghesi all'inizio del Cinquecento, la città fu per un secolo e mezzo il principale scalo lusitano sulla rotta per le Indie. La dinastia omanita dei Banū Ya‛rub riuscì a togliere la città agli europei nel 1650 e ne fece il capoluogo di un sultanato indipendente. Il porto raggiunse il massimo sviluppo nella prima metà dell'Ottocento, quindi si aprì una fase di declino, innescata dall'introduzione delle navi a vapore e soprattutto dall'apertura del Canale di Suez (1869), che modificò le rotte commerciali e ridimensionò l'importanza di Muscat.

I bastioni del forte di Mirani. Credits rui vale sousa / Shutterstock
I bastioni del forte di Mirani. Credits rui vale sousa / Shutterstock

Proprio per difendere il porto, così decisivo per le sorti della città, vennero costruiti i forti di Jalali e Mirani, a guardia delle estremità opposte della baia. Oggi a Jalali è collocato il museo privato del sultano, mentre a Mirani ha sede il corpo delle guardie reali. Più o meno nel mezzo si trova il Qasr Al Alam, il palazzo del sultano, costruito a partire dal 1970. Fate caso al pennone che svetta sul tetto del palazzo: se vi è issata una bandiera rossa con un riquadro verde significa che il sovrano si trova nel palazzo e non nella sua residenza fuori città. In asse con il Qasr Al Alam si trova il Museo Nazionale, che ripercorre la storia del paese e celebra la casa reale omanita; è stato peraltro il primo museo a utilizzare la scrittura braille araba.

Qasr Al Alam, il palazzo del sultano. Credits chrisukphoto / Shutterstock
Qasr Al Alam, il palazzo del sultano. Credits chrisukphoto / Shutterstock
Un suq in cui smarrirsi

Le case dai balconi in legno costruite nel Settecento per i ricchi mercanti, il quartiere pachistano di Liwatiyah con la moschea dal bel minareto adorno di maioliche colorate: il quartiere di Mutrah, da secoli sede del più grande suq del paese, ha ancora il fascino di un’altra epoca. I pricipali punti di interesse si concentrano lungo la Corniche, il viale che corre parallelo al litorale.
Il suq vi conquisterà. Il pavimento in terra battuta non c'è più, la precaria tettoia di foglie di palma è stata sostituita da una moderna copertura e i minuscoli negozi che vendevano sigarette sfuse vanno scomparendo, ma è tuttora un luogo davvero suggestivo. Nei vicoli laterali si trovano esposti preziosi oggetti in oro e argento, pregevoli stoffe, capi d’abbigliamento locale, raffinati profumi, bottoni, vasi, tazze e i più svariati oggetti d’uso quotidiano. Non a caso il suq, con i suoi colori e i suoi profumi, non ha affatto un'impronta turistica, ma continua a essere frequentato dalla gente del posto.

Lampade esposte nel Suq di Mutrah. Credits Thousand Travel Tales / Shutterstock
Lampade esposte nel Suq di Mutrah. Credits Thousand Travel Tales / Shutterstock

Due punti sopraelevati permettono di scattare magnifiche fotografie di Mutrah. Il forte costruito dai portoghesi nel Cinquecento, arroccato in
cima a una rupe, offre una magnifica vista sulla baia e sul porto. Ideale per gli scatti panoramici è anche la piccola torre di vedetta che sorge lungo la Corniche, di fronte al monumentale incensiere bianco che domina il Riyam-Park.

Mutrah e la Corniche. Credits Jahidul-hasan / Shutterstock
Mutrah e la Corniche. Credits Jahidul-hasan / Shutterstock
Mare e benessere

Nella capitale e nei dintorni non mancano certo gli spunti interessanti e le cose da fare. A cominciare dal mare, naturalmente, che offre l'occasione di ammirare la città da un punto di osservazione privilegiato. Diverse agenzie di Muscat organizzano uscite in barca lungo la costa e battute di pesca. Per un pomeriggio all'insegna del relax si può invece optare per una delle esclusive spa che si trovano nei centri commerciali e negli alberghi più eleganti.

Muscat dal mare. Credits Nancy Pauwels / Shutterstock
Muscat dal mare. Credits Nancy Pauwels / Shutterstock

Un buon posto per chi viaggia con i bambini può essere l'acquario del Marine Science & Fisheries Center: situato a cinque chilometri dalla città, attua tra le altre cose un programma di salvaguardia delle tartarughe marine. Gli appassionati di storia militare apprezzeranno invece il museo delle Forze Armate omanite che ha sede nel forte di Bait al Falaj, poco fuori Mutrah.

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