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Viaggio a Monaco: alla scoperta dello spirito della capitale bavarese

Redazione Marco Polo

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“Grüss Gott!”, “Servus!”: ecco come suona il benvenuto nel capoluogo bavarese. Ora è il momento di scoprire i volti più innovativi e creativi della città, così come i luoghi più classici e tradizionali. Sicuramente avrete sentito più stereotipi su Monaco che su qualunque altra città tedesca. Mettersi in viaggio è dunque il modo migliore per cominciare a costruire la propria immagine di “Minga”, Monaco in dialetto, e conoscere da vicino la sua gente.

Anima imprenditoriale

Negli ultimi dieci anni si è diffuso un nuovo spirito imprenditoriale, che ha dato vita a tante piccole realtà commerciali, culturali e gastronomiche. Sono sempre più numerosi i nuovi laboratori, i microbirrifici, gli studi di design e i negozi di specialità culinarie, soprattutto regionali, che sfoggiano il marchio “Made in Munich“. Lasciatevi contagiare e ricordate: non bisogna limitarsi alle attrazioni turistiche più note, ma esplorare i diversi quartieri, ciascuno caratterizzato da un proprio speciale fascino che lo distingue in modo evidente dagli altri.

Monaco, i tetti di Schwabing
Monaco, i tetti di Schwabing. Credits Altrendo Images / Shutterstock
Quartieri con carattere

Iniziamo dal centro storico, il cuore pulsante della metropoli bavarese, che si dispiega intorno a Marienplatz e alla Peterskirche, la Chiesa di San Pietro. Poco distante da qui si sviluppa il quartiere più vivace della città, intorno a Gärtnerplatz, che da una zona piccolo-borghese si è trasformata in un’area moderna, abitata perlopiù da famiglie, artisti affermati e buona parte della comunità gay residente in città.

Nei quartieri di Maxvorstadt e Schwabing, invece, studenti, creativi e bohémien si mescolano ai turisti assetati di shopping. Ma il cambiamento maggiore negli ultimi anni si è registrato nell’ex quartiere operaio di Westend, che si trova intorno a Schwanthaler Höhe, sopra Theresienwiese, dove si sono stabiliti numerosi artisti e sono comparsi nuovi ristorantini, ma anche nel quartiere di Giesing, dove sono nati ritrovi culturali anticonformisti e dove gli eterni stereotipi sulla capitale bavarese un po’ snob sembrano non valere.

Uno però non può essere smentito: Monaco è da sempre una città dalle mille contraddizioni, a essere diverso è solo il ritmo del cambiamento. Monaco è tradizione e modernità, destra e sinistra, Bayern Monaco e TSV 1860 München, famiglie e single, metropoli e cittadina di provincia, high tech e costumi tradizionali, quartieri lussuosi e sobborghi operai.

Monaco, il nuovo volto del quartiere Werksviertel
Monaco, il nuovo volto del quartiere Werksviertel Credits Rico Markus / Shutterstock
Una metropoli in abiti tradizionali

Vero, sopravvivono alcuni cliché, come quello dei grandi bevitori di birra e dei giovani snob, ma l’immagine della città si sta rinnovando a favore di una metropoli con lo sguardo puntato sul futuro, in cui le ultime generazioni riscoprono le antiche tradizioni, reinterpretandole e adattandole alla modernità. Un esempio evidente di questo processo è il cambiamento di status subito dall’abito tradizionale: se infatti vent’anni fa sarebbe stato impensabile presentarsi all’Oktoberfest in abiti bavaresi, oggi molti giovani indossano per l’occasione Dirndl (il costume bavarese femminile) e Lederhosen (i tipici pantaloni in cuoio per gli uomini).

Tra questi, anche molti nuovi impiegati nel settore dei media, della comunicazione e dell’editoria, arrivati a Monaco per cercare fortuna in una delle 250 case editrici della città. Alla fama di Monaco come polo scientifico e della comunicazione contribuiscono anche la Ludwig-Maximilians-Universität e la Technische Universität. Con un numero complessivo di circa 92.000 studenti, le due università sono tra le più importanti d’Europa; lo stesso vale anche per la Münchner Filmhochschule, l’Accademia del Cinema, che ha già sfornato numerosi candidati all’Oscar e vincitori dell’ambita statuetta, come Caroline Link e Florian Henckel von Donnersmarck.

Monaco: estate lungo il Fiume Isar
Monaco: estate lungo il Fiume Isar. Credits streetflash / Shutterstock
Un villaggio metropolitano

Nonostante il suo carattere internazionale e la sua apertura al mondo, la città rende ancora giustizia al suo soprannome, tutt’altro che dispregiativo, di villaggio da un milione di abitanti. Allontanandovi dalle strade principali, infatti, vi imbatterete in angoli urbani che sembrano scorci di un villaggio di campagna. Nelle giornate di bel tempo, potrete vedere quante persone ne approfittano per stare all’aria aperta e rilassarsi sulle sponde del fiume Isar, riqualificato negli ultimi anni, nelle aree verdi della città o sulle panchine dei parchi, e assaporare i ritmi rilassati tipici della Germania meridionale. Tuttavia, dal punto di vista demografico, Monaco non è piccola come sembra: con circa un milione e mezzo di abitanti, è la terza città della Germania e continua a registrare nuovi arrivi attratti dall’alta qualità della vita, dall’ampia offerta per il tempo libero nella zona delle Alpi e da un’economia costantemente in crescita.

Bar e musica: tutto in centro

Monaco si è rinnovata anche come città della movida. Se negli anni ‘90 la vita notturna si concentrava più che altro in periferia, oggi i bar e i locali più frequentati si trovano in pieno centro, dove ex capannoni industriali e vecchie centrali elettriche sono stati riconvertiti in centri culturali o negozi temporanei. Chi ama fare tardi può trascorrere la nottata tra Sendlinger Tor e Maximiliansplatz, passando da un locale all’altro fino alle prime luci dell’alba. L’offerta culturale non è da meno: opera, teatro, danza classica e letteratura godono, oggi come ieri, di grande prestigio; in particolare, i festival – come gli Opernfestspiele, l’Open Air Kino e il Tollwood Sommerfestival, una rassegna d’arte, musica e cultura con attenzione ai temi ecologici – sono appuntamenti imperdibili nel calendario della città e attirano migliaia di visitatori.

La moda del bio e del fair trade

C’è anche un’altra evidente tendenza da non sottovalutare. A Monaco sempre più persone fanno scelte “green”, optando per acquisti solidali, prodotti biologici e posizioni ambientaliste. In centro possono circolare solo le auto che rispettano determinati requisiti in materia di emissioni, mentre per le biciclette sono disponibili più di 1200 km di piste ciclabili in ottimo stato. In tutto questo, il tempo, quasi sempre bello, è certamente di grande aiuto. Dopo una lunga giornata di lavoro si inforca la bicicletta e si pedala fino al più vicino Biergarten: è questo lo stile di vita di Monaco. Benvenuti nel capoluogo bavarese, una città tradizionale che si rinnova continuamente!

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