Idee di viaggio

Viaggio nel sud-est della Sicilia. Da Caltagirone alla Fonte Aretusa.

Un libro di storia scolpito nella pietra, valli rigogliose e fertili, brulle catene montuose, città antiche e barocche. 

Caltagirone, la celebre scalinata
Caltagirone, la celebre scalinata
Caltagirone: la patria della ceramica

«Giusto è che questa terra, di tante bellezze superba, alle genti si addìti e molto si ammiri, opulenta d’invidiati beni e ricca di nobili spiriti». (Lucrezio, De rerum natura)

 

Con le torri e le cupole delle chiese, la cittadina (39.000 abitanti) sulla cima del monte è ben visibile già da lontano. Le stradine sono strette e, oltre alla famosa scalinata in mattonelle di ceramica, ci sono molte gradinate, sebbene più brevi e meno eleganti.

La scala monumentale del 1608, le cui decorazioni in ceramica e maiolica sono però più recenti, collega la parte bassa della città, con il Palazzo della Corte Capitaniale e la piazza principale, alla Chiesa di Santa Maria al Monte, nella parte alta.

Da vedere e fare
  • Museo regionale della ceramica: dall’antichità ai giorni nostri e maiolica siciliana rinascimentale e barocca. Ogni giorno presso il giardino pubblico, 9-18.30
  • Una cena da Coria: due piccole sale vicino alle scale e due abili chef, Domenico Colonnetta e Francesco Patti, che esaltano i sapori delle ricette tradizionali, perlopiù di pesce, usando erbe aromatiche e ingredienti locali. In Via Infermeria 24
Noto, prospettiva barocca meravigliosa
Noto, prospettiva barocca meravigliosa
Noto, trionfo

La cittadina barocca con i suoi 24.000 abitanti è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Sorge sopra la pianura costiera su una propaggine pianeggiante dei Monti Iblei ed è ricoperta di fitti uliveti. Dopo il terremoto del 1693 che colpì anche la medievale Noto Antica, le cui rovine si trovano 9 km più a nord, il centro abitato fu rapidamente ricostruito.

Da vedere e fare
  • Centro abitato: Lungo le tre strade principali, parallele tra loro, sorgono le chiese più belle, i palazzi, le piazze e diverse scalinate. La parte centrale, Corso Vittorio Emanuele, termina alle porte della città. Con i parchi e le piazze, è un viale piuttosto ampio fiancheggiato dagli edifici più sontuosi. In centro, la strada si allarga a formare Piazza Duomo, con una larga scalinata e l’imponente facciata della cattedrale. È questo il vero cuore della città, dove si fronteggiano, come simboli del potere temporale e spirituale, Palazzo Ducezio e il Duomo.
  • Spiagge e sport: Potete nuotare e fare birdwatching sulla spiaggia sabbiosa di Marina di Noto, passeggiare nel Parco Naturale di Vendicari o fare il bagno nelle chiare acque del fiume della Cava Grande (strada Noto- Palazzolo).
Ragusa Ibla, un capolavoro siciliano
Ragusa Ibla, un capolavoro siciliano
Ragusa: il centro nevralgico

Ragusa è il capoluogo (73.000 abitanti) della più piccola e ricca provincia della Sicilia, le cui risorse pe- trolifere ormai esaurite avevano portato nel 1960 a un breve boom economico e industriale.

Nelle città e nelle località costiere è stato girato Il commissario Montalbano. La casa del protagonista della serie televisiva si trova a Puntasecca, mentre Donnalucata è il porto della cittadina fittizia di Vigata. Anche le costruzioni barocche di Ragusa Ibla, Scicli e Modica compaiono in diverse puntate.

Da vedere e fare
  • Ragusa, posta a monte di una profonda gola su una piana brulla e riarsa che lentamente digrada verso il mare, lontano 25 km, è formata da due nuclei cittadini: la città moderna dalle larghe strade e la più piccola Ibla, in stile barocco, tutta scalinate, viuzze e piazze irregolari, residenza di baroni, membri del clero, artigiani e contadini.
  • Pasticceria di Paque: è famosa per la torta Savoia e il marzapane, ma sono ottimi anche gli arancini. Ambiente curato.
La Fonte Aretusa
La Fonte Aretusa
Siracusa: il dolce dono della ninfa

La città, con 122.000 abitanti, sorge su un altopiano calcareo che termina a picco sul mare e sull’isola di Ortigia, da 2500 anni collegata alla terraferma da un ponte.

La città moderna copre solo parte della superficie occupata un tempo dall’antica Syracusae. L’immenso pianoro oggi disabitato di Epipoli, che si estende fino alla fortezza di Castel Eurialo a ovest della città moderna, 2000 anni fa era occupato dal quartiere più grande, che contava mezzo milione di abitanti. Siracusa non fu solo il centro economico e politico dell’antica Sicilia, ma anche polo scientifico e culturale nonché, in alcuni periodi, la più grande città della Magna Grecia. Saccheggiata dai Romani, perse molto del suo fascino. In epoca bizantina fu capitale della Sicilia, finché perse la sua importanza al tempo del dominio arabo e normanno. Oggi il passato rivive nelle rappresentazioni classiche del teatro greco e nell’isola di Ortigia.

Da vedere e fare
  • Ortigia: la pianeggiante isoletta rocciosa offriva riparo nei secoli passati ed era un porto eccellente. Inoltre, una sorgente di acqua dolce, dimora della ninfa Aretusa secondo la leggenda, la rendeva luogo ideale per l’insediamento. Scendendo verso il mare si trova la fonte Aretusa, una vasca di acqua dolce in cui cresce il papiro e vivono alcuni pesci. Il Castello Maniace, un’imponente fortezza medievale, è inglobato nella cinta muraria e ha una splendida vista sulla costa.
  • Parco Arcelogoco della Neapolis: la zona archeologica non comprende che una piccola parte dell’antica Siracusa e alcune latomie, cave da cui proveniva il materiale da costruzione, poi trasformate in giardini. All’ingresso, un sentiero ombroso porta all’anfiteatro romano, in gran parte scavato nella roccia. Presso l’ara di Ierone (198 m di lunghezza, 23 m di larghezza, III sec a.C.) si compivano sacrifici cerimoniali. Il teatro greco, con gradini scolpiti nella pietra, offriva posto a più di 15.000 spettatori. Ancora oggi è utilizzato per rappresentazioni classiche. La latomia del Paradiso è la più grande cava della zona antica della città ed è oggi un parco alberato. L’Orecchio di Dioniso è una grotta artificiale con sviluppo sotterraneo, lunga 65 m e alta 23 m. Sembra sia stata usata anche come prigione.
Altri luoghi splendidi da non mancare
I mosaici di Piazza Armerina
I mosaici di Piazza Armerina
Piazza Armerina: mosaici Unesco

Circondata da boschi d’eucalipto, noccioli e coltivazioni di alberi da frutta, la cittadina con le chiese dalle cupole colorate e argentate sorge 34 km a sud est di Enna sulle pendici di un monte. In una valle, 5 km più in basso, un sentiero porta agli scavi della Villa Romana del Casale (www.villaromanadelcasale.it), Patrimonio Unesco.

pavimenti a mosaico sono tra i più grandi e più belli di quelli conservati dall’Antichità. Le particolari tecniche impiegate e i motivi raffigurati fanno pensare che sia opera di artisti nordafricani. La villa fu probabilmente dimora di campagna e di caccia di un imperatore romano del IV secolo. La pianta del complesso è ancora ben visibile anche se protetta da strutture in legno e lamine di rame: ci sono camere di rappresentanza e da soggiorno, terme, saloni, stanze da letto, gabinetto, cucina, camere per la servitù e nel centro il grande peristilio, il cortile interno circondato da colonne e da ambienti di servizio. Da questo si diparte un lungo corridoio che collega le altre ali della villa e che, mediante ponti di servizio, porta oggi alla sala delle ragazze in bikini con il famoso mosaico raffigurante alcune giovani impegnate in attività sportive in abbigliamento succinto.

Modica, ode al cioccolato
Modica, ode al cioccolato
Modica: Barocco e cioccolato

L’antica capitale della Contea di Modica, il cui territorio coincideva con quello dell’attuale provincia di Ragusa, sorge 15 km a sud del capoluogo, alla base di due gole carsiche che si congiungono nella piazza principale. La città vecchia è situata sulle pendici del monte, con stretti vicoli e scalinate, mentre a valle si snodano due viali dove si trovano le chiese principali e i palazzi baronali. Anche a Modica domina il barocco, soprattutto nelle chiese di San Pietro, nella città bassa, e di San Giorgio, con cinque portali e una maestosa scalinata di 250 gradini.

Modica è conosciuta per la produzione del cioccolato. Lungo Corso Umberto incontrerete numerose pasticcerie.

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