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Viaggio in Trentino: un'estate tra Levico Terme, Trento e Rovereto

Redazione Marco Polo

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Un viaggio tra Levico Terme, Trento e Rovereto è un piccolo concentrato del meglio che il Trentino può offrire: relax naturale, bellezza alpina, cultura e sapori autentici. Un itinerario perfetto per l’estate, facile da percorrere anche senza auto, che alterna esperienze all’aria aperta e visite cittadine tra terme, laghi, musei e castelli.

Il Castello del Buon Consiglio
Il Castello del Buon Consiglio
Trento, atmosfere mitteleuropee in uno scrigno di tesori

A meno di mezz’ora di treno da Levico, Trento accoglie i visitatori con il suo volto elegante e vivace. È una città che fonde anima alpina e spirito rinascimentale, con palazzi affrescati, caffè all’aperto, piazze raccolte e musei di alto livello. Due le tappe imperdibili per chi la visita per la prima volta.

La prima è il Castello del Buonconsiglio, un tempo residenza dei principi-vescovi. Un complesso monumentale che domina la città dall’alto delle sue torri, con cortili interni, sale affrescate e un percorso espositivo che racconta secoli di storia trentina. Spicca il ciclo pittorico dei Mesi nella Torre dell’Aquila, capolavoro dell’arte gotica tardomedievale, un’autentica enciclopedia illustrata della vita contadina e cortese nel Trecento alpino.

La seconda è il Duomo di San Vigilio, splendido esempio di romanico lombardo, affacciato sulla piazza più scenografica della città. È proprio all’interno di questa cattedrale che, a partire dal 1545, si svolsero le sessioni principali del Concilio di Trento, uno degli eventi chiave della storia della Chiesa cattolica, convocato in risposta alla Riforma protestante. Le riunioni si tennero in diverse fasi fino al 1563, tra Trento e (in parte) Bologna, e segnarono l’avvio della Controriforma. Sebbene l’imperatore Carlo V d'Asburgo non fosse presente fisicamente, fu uno dei principali sostenitori politici del concilio, spingendo perché si trovasse un’intesa religiosa per consolidare l’unità del Sacro Romano Impero.

Attorno al Duomo si snodano vie pedonali ornate da palazzi affrescati, come via Belenzani, e numerosi caffè dove fermarsi all’aperto. Chi vuole esplorare la vocazione scientifica della città può visitare il MUSE, il museo della scienza progettato da Renzo Piano, con percorsi immersivi adatti anche ai bambini.

Levico Terme. Credits Alberto Masnovo / Shutterstock
Levico Terme. Credits Alberto Masnovo / Shutterstock
Levico Terme: il benessere nasce dall’acqua

Immersa nel verde della Valsugana e affacciata su uno dei laghi più limpidi d’Italia, Levico Terme è una delle località più rilassanti del Trentino. Il suo fiore all’occhiello sono le terme, alimentate da un’acqua unica nel panorama europeo: l’acqua arsenicale-ferruginosa che sgorga dalla sorgente di Vetriolo.

Le Terme di Levico sono rinomate proprio per queste acque, uniche in Europa per concentrazione di sali minerali: un dono della natura impiegato nel trattamento di numerose patologie, tra cui affezioni dermatologiche, osteoarticolari, respiratorie e ginecologiche, oltre a disturbi legati allo stress, all’ansia e alla stanchezza psico-fisica. La combinazione di cure termali, aria pulita e paesaggi verdi le rende una meta ideale per rigenerarsi in profondità.

Oltre alle terme e al lago, vale la pena esplorare il Parco Asburgico, uno dei giardini storici più estesi del Trentino. Nato alla fine dell’Ottocento per accogliere l’élite mitteleuropea in cerca di cura e riposo, conserva ancora oggi vialetti alberati, essenze rare e un’atmosfera d’altri tempi. Si racconta che anche l’imperatrice Sissi vi abbia passeggiato durante uno dei suoi soggiorni, attratta dal clima salubre e dalla tranquillità del luogo.

Dopo una sessione di benessere o una passeggiata nel verde, si può raggiungere facilmente il Lago di Levico: dalle acque calme e trasparenti, con temperature perfette per il bagno in estate, è circondato da boschi e sentieri pianeggianti. Tra le attività più amate ci sono il giro completo del lago, una passeggiata di circa 8 km adatta a tutti, e la ciclabile della Valsugana, che collega Levico a Caldonazzo e poi scende fino a Bassano del Grappa. In alternativa, si può salire al panoramico Colle delle Benne, dove sorge un forte austro-ungarico recentemente restaurato.

Il MART di Rovereto. Credits Simone Padovani / Shutterstock
Il MART di Rovereto. Credits Simone Padovani / Shutterstock
Rovereto: arte, memoria e visioni contemporanee

Proseguendo verso sud, lungo la linea ferroviaria del Brennero, si arriva in circa mezz’ora a Rovereto, una città raccolta e sorprendente, che unisce memorie storiche e pulsazioni culturali. È conosciuta per essere la sede del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, uno dei centri culturali più importanti d’Italia.

Il museo, firmato dall’architetto Mario Botta insieme a Giulio Andreolli, colpisce già dall’esterno con la sua grande cupola in vetro e acciaio, simbolo di dialogo tra classicità e futuro. Al suo interno ospita una collezione permanente che attraversa l’arte italiana del Novecento, con particolare attenzione al Futurismo, movimento d’avanguardia nato proprio in Italia. Tra le opere spiccano quelle di Fortunato Depero, artista legato a Rovereto, cui è dedicata anche la suggestiva Casa d’Arte Futurista Depero: un unicum museale, pensato dallo stesso artista come spazio dinamico e decorato fin nei minimi dettagli.

Oltre ai futuristi, il Mart raccoglie e valorizza anche protagonisti del secondo Novecento come Mario Schifano, figura di spicco della pop art italiana, presente con opere dense di energia, stratificazioni e riflessioni sulla cultura visiva contemporanea. Le mostre temporanee spaziano tra linguaggi, periodi e sperimentazioni, rendendo il Mart una tappa imperdibile per chi ama l’arte che dialoga con il presente.

Ma Rovereto è molto più di un museo: è una città dove la storia si tocca con mano, tra palazzi veneziani, il Castello che ospita il Museo Storico Italiano della Guerra e la grande Campana dei Caduti sul Colle di Miravalle, che ogni sera suona cento rintocchi in memoria della pace.

Delizie a chilometro zero
Delizie a chilometro zero
Sapori di montagna: formaggi, salumi e tradizione

Il viaggio tra Levico, Trento e Rovereto è anche un’immersione nei sapori del Trentino. Tra i formaggi più tipici spicca il Tisato delle Valli del Pasubio, dal gusto deciso e speziato, spesso abbinato a miele o polenta rustica. Accanto a lui, il formaggio della Razza Grigio Alpina, prodotto con latte di mucche allevate in altura, è un concentrato di aromi alpini. Morbido e delicato è invece il Casolèt, originario delle valli del Trentino occidentale, simbolo della semplicità contadina.

A questi si affianca una ricca tradizione di salumi locali: dallo speck trentino affumicato naturalmente, alla coppa stagionata con erbe di montagna, fino alla luganega, salsiccia tipica dalla forma allungata e saporita, protagonista anche di zuppe e piatti caldi. In molte trattorie della zona si possono gustare anche i canederli, gnocchi di pane arricchiti con speck, formaggio o erbe, serviti in brodo o con burro fuso: un grande classico dell’arco alpino.

Informazioni pratiche

Il viaggio tra Levico Terme, Trento e Rovereto è comodo anche in treno: le tre località sono ben collegate dalle linee regionali del Trentino e si raggiungono facilmente anche con mezzi sostenibili. Per chi vuole rallentare i ritmi, è perfetto un itinerario di 3 o 4 giorni, con soggiorni brevi e trasferimenti leggeri. Non mancano strutture bike friendly, proposte per famiglie e hotel con centro benessere.

Molte strutture ricettive offrono la Trentino Guest Card, che consente l’uso gratuito dei trasporti pubblici regionali, l’accesso a musei e castelli (tra cui il Mart, il Castello del Buonconsiglio e il MUSE), oltre a sconti su attività outdoor, terme e prodotti locali. Un’ottima soluzione per muoversi con libertà e scoprire il territorio in modo sostenibile.

Un modo dolce per immergersi nella bellezza trentina d’estate, tra arte, natura e sapori veri.

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