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Vigezzina Centovalli: dall’Italia alla Svizzera sul treno delle montagne

Redazione Marco Polo

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Da cento anni la Ferrovia Vigezzina Centovalli collega l’Italia alla Svizzera, Domodossola a Locarno, lungo 52 chilometri di binari a scartamento ridotto. Un secolo di servizio ininterrotto che nemmeno la guerra è riuscita a fermare: i treni continuarono a circolare persino nel periodo terribile dell’occupazione tedesca e nelle settimane della Repubblica partigiana dell’Ossola. Oggi, nonostante la motorizzazione di massa, la linea riveste ancora un ruolo di primo piano, non solo sotto il profilo turistico. Italia e Svizzera celebrano la ricorrenza dei cento anni con due distinti calendari di festeggiamenti: quello italiano è in pieno svolgimento, quello svizzero inizierà a novembre, con esposizioni, concerti e percorsi enogastronomici. Nel frattempo, la Val d'Ossola e il Canton Ticino vi aspettano!

Il versante italiano: un parco e un museo

La stazione di partenza è Domodossola, il centro principale della valle. Sorge al limitare del Parco Nazionale della Val Grande, un’area montana priva di strade e di insediamenti: impervio in molti punti, il parco offre però alcuni sentieri-natura ottimi per le famiglie e gli escursionisti meno allenati ma desiderosi di vivere gli equilibri e i profondi silenzi dei boschi. La ferrovia si inoltra poi nella Valle Vigezzo: se non avete fretta potete scendere a Santa Maria Maggiore e visitare il curioso Museo dello Spazzacamino. Unico nel proprio genere in Italia, racconta storie e personaggi legati a un mestiere molto radicato nella zona: nel Cinquecento la Valle Vigezzo figurava sulle carte geografiche come “Valle degli spazzacamini”. Il museo si occupa anche dell’emigrazione vigezzina nel mondo.

I rilievi del Parco della Val Grande con il Lago Maggiore sullo sfondo. Credits Ivan Yeudashenka / Shutterstock
I rilievi del Parco della Val Grande con il Lago Maggiore sullo sfondo. Credits Ivan Yeudashenka / Shutterstock
Verso il confine: il Santuario della Madonna del Sangue

Il treno prosegue verso nord e attraversa il piccolo centro di Re: dal finestrino vedrete bene l’imponente Santuario della Madonna del Sangue, raggiunto ogni anno da migliaia di pellegrini. Si dice che nel 1494 un piccolo affresco della Madonna del Latte, colpito da un sasso lanciato da un tale furioso per aver perso al gioco, incominciò a sanguinare. Il Santuario attuale è molto più recente: venne consacrato nel 1958. L’affresco del miracolo è conservato sull’altare.  

Il Santuario della Madonna del Sangue. Credits gab90 / Shutterstock
Il Santuario della Madonna del Sangue. Credits gab90 / Shutterstock
In Svizzera: Intragna e Locarno

Il piccolo borgo di Intragna, porta d’accesso alle Centovalli, è un incantevole paesino perfetto per una passeggiata tra case tipiche, palazzi storici e scorci affascinanti. Il campanile della sua chiesa è il più alto del Ticino. Il ponte di ferro attraversato dai treni è uno dei simboli della Ferrovia Vigezzina Centovalli. L’ultima tappa del viaggio è Locarno, sulla sponda svizzera del Lago Maggiore. In Piazza Grande potrete passeggiare sotto i portici, accomodarvi a un tavolino dei vari caffè all’aperto e, in agosto, vivere le atmosfere del Festival Internazionale del Cinema: molte proiezioni si svolgono proprio in piazza, all’aperto, e richiamano migliaia di spettatori. Presso la limitrofa Ascona si trova l’altura chiamata Monte Verità, che all’inizio del Novecento accolse una comunità di utopisti e anticonformisti di cui facevano parte tra gli altri Hermann Hesse, Isadora Duncan, Max Weber, Erich Maria Remarque e Carl Gustav Jung. Oggi sul posto è situato un albergo ricostruito in stile Bauhaus in cui si svolgono esposizioni e convegni.

Locarno. Credits Peter Stein / Shutterstock
Locarno. Credits Peter Stein / Shutterstock
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