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Viaggio a Ravenna, dai mosaici di Galla Placidia a Marc Chagall

Redazione Marco Polo

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Appassionati d'arte e di parallelismi tra stili ed epoche storiche diverse? Prendete nota perché dal prossimo autunno fino a gennaio 2026 Ravenna accoglierà la magia di Marc Chagall con una mostra imperdibile, un incontro straordinario tra l’arte del maestro bielorusso e i celebri mosaici bizantini della città.

La mostra Marc Chagall e il mosaico al MAR di Ravenna (18 ottobre - 18 gennaio 2025) rappresenta un evento straordinario, in cui le opere dell’artista dialogano con l’antica tradizione musiva ravennate, creando un ponte tra passato e modernità. Ravenna, culla del mosaico e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, diventa il contesto perfetto per esplorare le connessioni profonde tra le opere di Chagall e il fascino senza tempo dei mosaici ravennati.

I punti di contatto tra mondi così lontani sono intriganti. Le tessere dorate e i vividi contrasti cromatici dei mosaici di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia trasformano le superfici in campi luminosi, simili a finestre aperte sull’eternità. Allo stesso modo, i dipinti di Chagall catturano una luminosità spirituale che trascende la realtà tangibile.

Nelle sue opere, come nella "Passeggiata" o nella "Sposa con bouquet", il colore assume un ruolo simbolico e narrativo, evocando emozioni profonde e mondi onirici. Questo dialogo cromatico trova un'eco sorprendente nei mosaici ravennati, dove il blu intenso e l’oro abbagliante costruiscono paesaggi celesti e sacri, sospesi tra terra e cielo.

Un mosaico di Chagall al Musée National Marc Chagall di Nizza. Credits Felix Lipov / Shutterstock
Un mosaico di Chagall al Musée National Marc Chagall di Nizza. Credits Felix Lipov / Shutterstock
Visione spirituale e trascendenza

I mosaici bizantini di Ravenna, con le loro rappresentazioni sacre, offrono una visione idealizzata della divinità e del mondo ultraterreno. Analogamente, le opere di Chagall intrecciano simboli religiosi e personali, creando composizioni che parlano di fede, amore e speranza.

Marc Chagall, dettaglio della Crocifissione Bianca. Credits Kunstwollen.arte / Shutterstock
Marc Chagall, dettaglio della Crocifissione Bianca. Credits Kunstwollen.arte / Shutterstock

Un esempio emblematico è la "Crocefissione Bianca", dove elementi della tradizione cristiana si mescolano a riferimenti alla cultura ebraica, testimoniando la tensione tra sofferenza e redenzione. Anche nei mosaici ravennati si percepisce questa sintesi di significati, capace di parlare a tutti gli uomini, indipendentemente dal loro contesto culturale o storico.

Ravenna, i mosaici di San Vitale. Credits Paolo Gallo / Shutterstock
Ravenna, i mosaici di San Vitale. Credits Paolo Gallo / Shutterstock
Narrazione e simbolismo

Le scene bibliche rappresentate nelle basiliche di Ravenna raccontano storie universali attraverso dettagli simbolici e stilizzati. Allo stesso modo, l’arte di Chagall è pervasa di racconti che attingono alla sua infanzia, alle tradizioni ebraiche e ai temi dell’amore e dell’esilio.

Nel mosaico dell’“Adorazione dei Magi” si leggono riferimenti all’Epifania e alla regalità divina, mentre nelle opere di Chagall l’elemento narrativo emerge in modo più libero e personale. Entrambi gli approcci condividono l’intento di creare una connessione emotiva e spirituale con l’osservatore.

La mostra: un ponte tra passato e modernità

La mostra "Marc Chagall e il Mosaico Ravenna MAR" diventa un ponte ideale tra passato e modernità. Le opere del grande artista dialogano con i mosaici della città, offrendo una nuova chiave di lettura per entrambe le forme d’arte. L’esposizione invita i visitatori a riflettere sul valore universale dell’arte come mezzo per esplorare l’invisibile e il trascendente.

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